
15 Mag PARTE 1 – IL BUSINESS DEGLI ANTI-VAX, FRA AVVOCATI, MEDICI E CONSULENTI DELLA SPERANZA
Il business del movimento anti-vax parte dalla disperazione e su quella fa leva per sviluppare tutto il suo indotto.
E’ la disperazione reale e degna di rispetto delle famiglie di bambini o ragazzi autistici, quella disperazione che ha bisogno di cercare un motivo e trova sollievo a rintracciarlo in cause esterne, diverse dalla genetica. E’ la disperazione nella quale trova facile appiglio ogni promessa di speranza. E come stupirsene? Il business degli anti-vax è alimentato da avvocati che guadagnano su cause per richieste di indennizzi per danni da vaccini e anche su cause contro il Ministero dell’Istruzione per insufficienza di copertura oraria dei docenti di sostegno. E’ alimentato dalle parcelle di medici che illudono i genitori dei ragazzi autistici somministrando protocolli terapeutici privi di validità scientifica, basati su diete prive di glutine e caseina, prodotti omeopatici, anche quelli oggetto di business. In queste visite, periodiche e sempre a pagamento, promettono speranze e spesso guarigione.
Alcuni di noi hanno ascoltato con le proprie orecchie mamme di giovani autistici dire “Mio figlio guarirà, me lo ha assicurato il medico che lo segue”. Inutile dire che in tutti i percorsi scolastici a noi noti non si è avuta traccia delle guarigioni promesse, né ci risulta che alla comunità scientifica siano stati resi noti i risultati della somministrazione di questi protocolli.
Ma c’è di più.
Il “giro” del business anti-vaxè ricco e composito perché guadagna anche su test come l’analisi minerale tissutale, per intenderci quella citata dai sostenitori delle scie chimiche. E che dire deiconsulenti comportamentali che, suggeriti dai medici della speranza, seguono ad personam i giovani soggetti autistici con lauti onorari giornalieri a carico di famiglie già provate? Alcuni di questi consulenti non sono neppure provvisti di titoli validi ad esercitare la libera professione che dichiarano, essendo da anni “in corso di certificazione”. In alcune scuole dove sono stati ammessi ad operare su richiesta delle famiglie, sono stati visti applicare metodi a dir poco discutibili al punto che sono stati persino oggetto di indagine presso Uffici Scolastici Regionali. Sovente questi stessi soggetti intervengono, guadagnando ancora, come consulenti tecnici di parte nelle cause promosse dagli avvocati cui sopra. E i centri in cui magari esercitano la direzione scientifica organizzano corsi di formazione a pagamento per l’accesso a un fantomatico “registro interno” (??) per educatori specializzati in intervento per l’autismo. Registro di cui si millanta “visibilità nazionale”, ma ad una ricerca sul web non è citato da nessuna parte se non nella pagina facente riferimento a questi corsi a pagamento.
E non è finita.
Il business degli anti-vax entra anche nella cosiddetta “alta formazione”, con Istituti denominati misteriosamente Universitari, ma irrintracciabili nell’elenco degli Istituti riconosciuti come tali dal MIUR, erogando corsi che guadagnano sui giovani educatori alla disperata ricerca di titoli spendibili sul mercato del lavoro. Ci fermiamo qui e ci sembra che ce ne sia abbastanza per scandalizzarsi e dolersi e anche per riflettere. Le cose che abbiamo scritto sono tutte verificabili a chiunque voglia divertirsi a fare una piccola inchiesta.
Ci sembra orribile e scandaloso contribuire all’arretramento culturale e sociale per alimentare interessi privati facendo leva sulla disperazione delle persone. Altro che complotti e Big-Pharma! Un avvertimento ai nostri lettori: abbiamo applicato un filtro ai vostri commenti per tutelarvi. Già perché abbiamo scoperto che se qualche commentatore indignato si lascia andare a fare i nomi di qualche componente della cricca, gli avvocati dalle cause facili fanno partire una querela immediata e, come per magia, altra fonte di guadagno e guai per voi!
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