20 Feb INFO-RIV – ZIKA E LA MICROCEFALIA: CHIARIMENTI
Qualche chiarimento sulla microcefalia e sulle cause tossiche e infettive.
Se ne parla tanto in questi giorni, dopo l’allarme del WHO sul rischio di microcefalia e infezione da virus Zika in corso di gravidanza e c’è già chi diffonde notizie false e tendenziose su un possibile ruolo de vaccini, in particolare del TDaP e degli adiuvanti in gravidanza.
Che ne dite di un po’ di chiarezza?
Breve preambolo: la microcefalia è una patologia malformativa rara dello sviluppo del cervello e del cranio caratterizzata da una circonferenza del cranio inferiore ai valori normali definiti su base statistica (più di due deviazioni standard rispetto al valore medio per sesso ed età, qualcosa di simile ai famosi “percentili” che le mamme che leggono conoscono bene). Per farla breve, il cervello resta o diventa piccolo e di conseguenza la testa non cresce, oppure più raramente le ossa del cranio si saldano prima del solito a livello delle “fontanelle” (che di regola si chiudono durante l’adolescenza).
Perché abbiamo scritto resta o diventa? Perché, oltre alle forme genetiche pre-natali e alle congenite, visibili e diagnosticabili già nelle ultime ecografie del feto e in cui il cervello si è formato male, non cresce con conseguente ridotta crescita del cranio, ne esiste una forma che compare dopo la nascita, sia genetica che secondaria in cui un cervello che si è sviluppato normalmente, subisce un tale danno da fermarsi più o meno così com’è.
Quali sono le cause? Le forme genetiche pre- e post-natali dipendono da difetti genetici o alterazioni cromosomiche che determinano rare e gravi sindromi molto complesse (per esempio la sindrome di Aicardi, il Cri du chat). Le forme congenite secondarie dipendono invece da malattie o condizioni della madre che complicano la gravidanza come la rosolia congenita, la toxoplasmosi e il citomegalovirus, l’abuso di alcool da parte della madre, alcuni farmaci antiepilettici, alcune malattie metaboliche della madre non controllate (ipotiroidismo, diabete gestazionale scompensato). Tutte questi fattori causano microcefalia se intervengono nel primo o secondo trimestre di gravidanza, quando cioè si sviluppa il sistema nervoso. Nel terzo trimestre, infatti, sono altri i fattori che possono causare una microcefalia che di solito, però, compare dopo la nascita. Ne sono un esempio le emorragie cerebrali del feto, alcune malattie della placenta, l’encefalite da citomegalovirus preso durante la nascita, l’intossicazione da piombo e le sindromi ipossico-ischemiche, ovvero quelle condizioni di mancato apporto di ossigeno al cervello che determinano la morte dei neuroni.
Perché è importante questo preambolo? Per farvi capire che se non c’entra il virus Zika, non si può puntare il dito contro la campagna di vaccinazione TDaP in gravidanza partita in Brasile a cavallo fra il 2014 e il 2015 e sapete perché?
1. La vaccinazione con TDaP in gravidanza si fa nel terzo trimestre (fra la 27° e la 36° settimana) quando ormai la formazione del cervello e del cranio è davvero a buon punto; in questa fase, una microcefalia può instaurarsi solo in seguito a gravi danni prenatali (emorragia, ipossia, infezione da citomegalovirus) o perinatali (compressione cranica, traumatismo strumentale, di nuovo ipossia);
2. i vaccini TDaP usati per la vaccinazione in gravidanza contengono dosaggi più bassi di tossoidi difterico, tetanico e pertussico (forme inattivate delle tossine responsabili delle malattie difterite, tetano e pertosse) insieme all’emoagglutinina filamentosa e alla pertactina del batterio della pertosse (che servono a farlo attaccare alle cellule della gola); quindi niente roba tipo virus o batteri vivi e attenuati che possano in qualche modo “infettare” il feto.
Vi diranno…”eh, però c’è l’alluminio che si sa che dà l’Alzheimer, la SLA, l’autismo”…e quindi? Mettiamo un punto fermo: finora sappiamo che l’alluminio può dare demenza in corso di dialisi e l’esposizione cronica agli alti dosaggi di alluminio può aumentare il rischio di Alzheimer. Nella SLA, sono implicati prevalentemente altri metalli (il piombo per esempio). Sull’autismo, nessun dato al di là dei deliri della Tomljenovic ma un’evidenza fondamentale c’è…l’alluminio contenuto in questo vaccino (basso dosaggio di idrossido idrato di alluminio e fosfato di alluminio) ha qualche seria difficoltà a superare la barriera della placenta e raggiungere il sangue del feto. Come facciamo a dirlo? Lo sappiamo dagli studi animali dove l’alluminio non passa attraverso la placenta dalla madre al feto, ma anche da studi sulla placenta umana di donne esposte ad alte concentrazioni di metalli durante la gravidanza che hanno osservato come l’alluminio sia presente solo in tracce nella placenta umana (meno di 1 mcg per gr di placenta).
Ci sono dati di efficacia e sicurezza sul vaccino TDaP in gravidanza? Prendete le patatine e mettetevi comodi se volete leggerli:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18677141
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18509304
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21272845
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22012116
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22709953
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22727350
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23713104
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23896191
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24794369
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24858200
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25173476
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25254561
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25332078
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